Fulvio Belmontesi
Ultima modifica 29 dicembre 2020
Nato a Grottazzolina il 7 febbraio del 1919, si e’ formato negli anni Trenta frequentando la Scuola d’arte “Minardi” di Faenza e quindi l’Istituto d’arte “Roncalli” di Vigevano.
Ha operato nel mondo della produzione calzaturiera come designer e come manager.
Negli anni Cinquanta e’ stato campione italiano assoluto di tennis da tavolo e commissario tecnico della Nazionale italiana. Mai abbandonata la pratica artistica, dagli anni Sessanta approfondisce le ricerche pittoriche nel campo astratto-concreto. Nei primi anni Settanta partecipa a Vigevano alla ricerca socio-estetica “Itinerario fabbrica-scuola”; esordisce a Milano con una personale alla galleria Vismara nel 1972, presentato da Luciano Caramel. Con lo stesso critico e con Gaetano Franza fonda a Vigevano la Galleria “Il Nome”, che opera fino al 1992.
Dal 1977 fa parte del Gruppo “Sincron” di Brescia. La sua presenza nell’ambito del concretismo lombardo degli anni Ottanta-Novanta e’ stata costante con esposizioni personali a Brescia, Mestre-Venezia, Vigevano e Milano, dove ha allestito una personale alla Galleria “Arte-Centro” nel 1994. Dal 1986, con un’antologica tenuta nelle Marche, a Grottazzolina, e poi con mostre collettive a Tolentino, Monteprandone, Ascoli, Offida, Macerata e con una personale a Fermo (“Verifica come espressione”, gennaio 1996) e’ entrato a far parte del Gruppo “Modulo”. Partecipa intanto con Arte-Struktura di Milano alle iniziative dell’Associazione, specie a “Costruttivismo, concretiamo, cinevisualismo” a Villa Ormond di Sanremo (1997) e al Castello di Revere (1999).La sua ultima personale, da lui stesso curata fino a pochi giorni prima dell’inaugurazione, e’ a Milano, ArteStruktura dal titolo: “Decostruzione dell’oggetto”.
Belmontesi moriva nel pieno dell’attivita’ di ricerca il 27 febbraio 2000.
Gli ultimi lavori, in collaborazione col tecnico del computer Giancarlo Guido.